La fulgida Madre del cardinale
"Angliae" Adam Easton


Aggiorniamo l’articolo Urbano VI, l’Annunziata e l’inno della Visitazione (31 marzo 2019) in cui è riportato l’inno liturgico “O Christi mater coelica”, promosso dopo il 1380 in tutto l’Ordine dei Servi di Maria dal priore generale fra Andrea da Faenza.
Occasione per questa integrazione è un appunto del padre Pellegrino Tonini fotografato alla SS. Annunziata un bel po’ di anni fa e ritrovato sul pc.
Il testo del benemerito storico dei Servi è in inglese e tradotto dice:

“L’antico inno per la festa della Visitazione della beata Vergine Maria fu composto dal cardinale inglese Adam Herfordiensis, che su ordine di Urbano VI scrisse l’intero ufficio della Visitazione circa nel 1380, per ottenere da Dio la fine dello scisma [d’Occidente 1378-1418].
Il nostro padre generale Andrea aveva ordinato pubbliche preghiere da offrire tramite l’Ordine. I padri recitavano l’inno come segue:

O Christi mater fulgida,
scatens fons omni gratia,
lux pellens quaeque nubila,
Maria venustissima.

Gestans que castimonia
intacta patrem filia,
virgo monarcha inclita,
genitrix pudicissima.

Tua prece hanc miseram
pusillamque plebiculam
subbleva per auxilium,
quae jacet nexu criminum.

O advocata strenua,
hostem nostrum extermina,
depelle quaeque noxia,
impetra coeli gaudia.

Sit Deo patri gloria
et Iesu Christo filio,
Spiritui paraclito,
trino e uni Domino.

[Tradotto senza metrica è:
Oh madre splendente di Cristo fonte sgorgante in ogni grazia; luce che respinge le nuvole, Maria ornatissima! Figlia intatta che porta in sé con purezza il padre, monarca, vergine illustre e genitrice castissima.
Conforta con la tua preghiera e soccorri questo disgraziato e pauroso popolino che vive nel vincolo dei delitti.
O strenua avvocata annienta il nostro nemico, allontana ciò che è dannoso e impetra le gioie del cielo.
Sia gloria a Dio padre al figlio Gesù Cristo allo Spirito paraclito all’unico e trino Signore
].

L’inno – continua il padre Tonini – si trova nella raccolta di Iodocus Clictovensis [il teologo della Sorbona Iosse Chlichtove, Nieuport-Fiandre 1472/1473 - Chartes 1543]; per l’istituzione e la propagazione di questo officio e festa si veda l’Enciclopedia Ecclesiastica alla parola Visitazione.
L’intero officio può essere visto negli antichi libri corali della nostra chiesa dell’Annunziata e la prima stanza dell’inno dice così:
O Christi mater coelica
Fons vivus fluens gratia
Lux pellens cuncta schismata
Maria deo proxima [...].

Fin qui le notizie dell’appunto. Vi aggiungiamo l’informazione degli Hymni latini medii aevi, Karlsruhe, II tomo, Friburgo, 1854, sul fatto che, secondo i codici citati, O Christi mater fulgida era cantato a compieta, mentre O Christi mater coelica alla terza ora canonica.

Il loro autore e altre brevi notizie sono ricordati dal bel sito web The Cardinals of the Holy Roman Church: https://cardinals.fiu.edu/bios1381.htm. Traduciamo il testo:

Adam Easton, conosciuto come cardinale “Angliae” o di Inghilterra o di Norwich, nacque da umile famiglia a Easton nel Norfolk nel 1328 o nel 1338.
Entrò molto giovane tra i benedettini di Norwich e in seguitò studiò all’Università di Oxford [nel Gloucester College dei benedettini], ottenendo il dottorato in teologia e gran reputazione come studioso di greco ed ebraico.
Fu testimone contro John Wyclif [non è certo però se fosse stato l’eretico inglese, † 1384], quando quest’ultimo si oppose al suo licenziamento dalla direzione di Canterbury Hall, Oxford ordinato da Simon Langham, arcivescovo di Canterbury [e monaco benedettino di Westminster † 1374].
Easton lasciò poi l’Inghilterra per Avignone, probabilmente al seguito di Langham e fu coinvolto in una missione diplomatica nelle Fiandre per cercare di concludere un trattato di pace tra Francia e Inghilterra.
Seguì papa Gregorio XI quando ritornò a Roma. Il 9 marzo 1379, dopo la sua morte e l’elezione di Urbano VI, fu deposto nel Palazzo Apostolico Vaticano a seguito di un’inchiesta sul conclave. Il I giugno 1381 sottoscrisse il documento pontificio con il quale Urbano concesse l’investitura al re di Napoli; si firmò come ‘fratello Adamo d’Anglia’.
Su richiesta di re Edoardo III di Inghilterra, venne promosso cardinale con il titolo di Santa Cecilia il 21 dicembre 1381. Fu nominato poi, su provvisione papale, decano della cattedrale di York e tenne questa carica dal 1382 al 1390, fino a quando re Riccardo II provò a inserirvi uno dei suoi favoriti.
Nel 1384 Urbano VI trasferì la curia a Nocera Umbra; poco dopo fu messo sotto accusa da cinque cardinali che scrissero una lettera contro il suo crudele dispotismo. Erano Gentile di Sangro, Ludovico Donato, ofm, Bartolomeo da Cogorno, ofm, Marino Giudice e Adam Easton che con Giovanni d’Amelia, fu imprigionato nel castello di Nocera l’11 gennaio 1385. I prelati subirono anche torture e furono degradati dal cardinalato. Vennero tutti giustiziati a Genova nel dicembre 1385 o l’11 gennaio 1386, tranne Easton per il quale intervenne re Riccardo II d’Inghilterra.
Fu quindi scarcerato per intercessione di Carlo Durazzo re di Napoli e ebbe l’ordine di vivere in un monastero benedettino come semplice monaco sotto la custodia di un chierico francese della Camera Apostolica.
Deceduto Urbano, Bonifacio IX lo ripristinò nel cardinalato il 18 dicembre 1389.
Ottenne poi il beneficio di Yetminster Secunda, prebenda di Salisbury, e il rettorato di Heigham, vicino a Norwich. Ritornò in Inghilterra a causa di questioni tra il papa e Riccardo II (il cardinale rappresentava gli interessi inglesi nella curia romana).
Fu nominato quindi cardinale protoprete [il primo dei cardinali preti, dopo quelli vescovi] nel giugno 1396.
Mentre era a Oxford, scrisse diverse opere in greco, latino ed ebraico, non più esistenti. Includevano un trattato sull’elezione del papa, De electione pontifici; De Potestate Ecclesiae (sulle dispute tra il re e il pontefice), Defensorium Ecclesie e un’opera sulla forma della procedura contro gli eretici in cui possiamo vedere un’eco della sua parte contro Wyclif.
Si dice che abbia scritto anche la Perfectio Vitae Spiritualis, ad uso dei contemplativi, e composto l’ufficio per la festa della Visitazione, esteso dal papa a tutta la Chiesa, nella speranza che, per intercessione della Beata Vergine Maria, lo scisma potesse finire; questo ufficio fu sostituito da un altro nella riforma liturgica di Pio V.
Easton lavorò anche per la canonizzazione di Brigida di Svezia, avvenuta il 7 ottobre 1391.
Anche se non fu mai vescovo, ricoprì l’incarico di amministratore perpetuo della sede di Londra, come recita il suo epitaffio.
Morì il 15 agosto 1398. Lasciò la sua biblioteca ai monaci di Norwich. È sepolto in una splendida tomba sul fondo della navata della chiesa di S. Cecilia in Trastevere, Roma, nei pressi del sacello della santa di cui portava il titolo cardinalizio.
Per molti anni la sua tomba e la sua cella a Genova, hanno attirato la visita dei viaggiatori inglesi in Italia.

L’iscrizione sul suo sepolcro dice:

D. O. M.
ADAM ANGLO TIT. S. CAECILIAE PRESBYTERO
CARDINALI EPISCOPATVS LONDINENSIS PERPETVO
ADMINISTRATORI INTEGRITATE DOCTRINA
ET RELIGIONE PRAESTANTI
OBIT DIE XV AUGUSTI MCCCXCVIII

Traduzioni di Paola Ircani Menichini, 12 febbraio 2022.
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